Spesso la legionella viene associata a paesi lontani e a persone che viaggiano o transitano in luoghi del mondo che versano in condizioni igienico-sanitarie precarie.
In realtà, la legionella è un batterio ampiamente diffuso negli ambienti acquatici comprendendo, ad esempio, anche le reti idriche cittadine, gli impianti di umidificazione, le piscine e le fontane.
Pertanto, è un rischio da valutare anche all’interno dei luoghi di lavoro.
Infatti, ai sensi dell’allegato XLVI del D. lgs. n. 81/2008, la legionella è classificata tra gli agenti patogeni del gruppo 2 ovvero agenti che possono essere infettivi per l’uomo.
Il rischio legionella è riconducibile a:
- Concentrazione del batterio nell’acqua
- Estensione della contaminazione a seguito dei prelievi
- Ceppo
- Condizioni di esposizione
- Vulnerabilità dei lavoratori
- Differenti usi dell’acqua
- Procedure di prevenzione e protezione
- Livello di applicazione delle procedure.
I sistemi che generano un’infezione tramite aerosol sono:
- Impianti idrici
- Impianti di condizionamento
- Fontane decorative
- Sistemi di irrigazione
- Docce di sicurezza e lavaggi oculari
- Riuniti odontoiatrici
- Apparecchiature che lavorano con acqua
- Circuiti idraulici e vasche di sistemi di allevamento specie ittiche
- Fasi di separazione, concentrazione e centrifugazione
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La valutazione del rischio deve essere effettuata da personale esperto e competente e in tutti i luoghi di lavoro, tenendo conto del ciclo produttivo e seguire le fasi:
- Identificare le sorgenti di legionella
- Individuare i rischi di esposizione
- Eventuali prelievi e campionamenti
- Stima del rischio e procedure di prevenzione e protezione per mantenere o riportare il livello ad accettabile.
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